Nicola Antonio Manfroce e il Decennio francese a Napoli (1806-1815)
a cura di Domenico Giannetta e Maria Grande
Edizioni Musicarte, Palmi 2024, pp. 162
ISBN: 979-12-985059-0-2

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Il volume contiene gli atti del Convegno di studi Nicola Antonio Manfroce e il Decennio francese a Napoli (1806-1815) organizzato
dall’Associazione Amici della Musica Manfroce aps di Palmi in collaborazione con il Conservatorio di Musica «Fausto Torrefranca» di Vibo Valentia.
Il convegno si è tenuto a Palmi, presso l’auditorium della Casa della Cultura «Leonida Repaci», sabato 2 dicembre 2023.

La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura.

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INDICE

  • Prefazione di Maria Grande [Leggi qui]
  • Introduzione a cura di Domenico Giannetta [Leggi qui]
  • Antonio Buttiglione: La storia e il potere tra celebrazione e contestazione. Immagini e narrazioni alternative del passato nel Regno di Napoli del Decennio francese [Leggi qui]
  • Domenico Giannetta: «A quel sen che l’ha nutrita». La produzione operistica di Nicola Antonio Manfroce [Leggi qui]
  • Chiara Macrì: La scuola pianistica napoletana nel Decennio francese [Leggi qui]
  • Marco Pollaci: «Avvegnachè natura avesse fatto Manfroce degno di grandissime cose». L’educazione musicale e la tradizione didattica napoletana di Nicola Manfroce [Leggi qui]
  • Gianluca Corrado: Polissena ed Ecuba tra tragedia antica e opera in musica. Evoluzione di generi teatrali e novità drammaturgiche in Ecuba [Leggi qui]
  • Notizie sugli autori [Leggi qui]

Negli anni 1806-1815 Napoli è stata la capitale di un regno controllato dai francesi, guidato prima da Giuseppe Bonaparte e poi da Gioacchino Murat. In questo periodo sono state prese importanti decisioni per riformare la vita musicale cittadina, dalla riunificazione dei preesistenti e storici Conservatori nel nuovo Real Collegio di Musica, alla conseguente riforma dell’impostazione didattica del nuovo istituto (sul modello di quella sperimentata nel neonato Conservatorio parigino), fino all’assegnazione della gestione dei teatri reali al celebre impresario milanese Domenico Barbaja. È in questo contesto che si inserisce la breve ma intensa parabola artistica di Nicola Antonio Manfroce (Palmi, 20 febbraio 1791 – Napoli, 9 luglio 1813), il più dotato fra gli allievi della scuola musicale napoletana venuti alla luce nel primo decennio del XIX secolo, prontamente individuato e valorizzato da Barbaja. Dopo una proficua esperienza romana, utile a consolidare il proprio talento, Manfroce venne investito del compito di realizzare una sorta di sintesi fra le due culture musicali, quella autoctona e quella importata dalla classe regnante: da questo esperimento nascerà Ecuba (1812), opera che rappresenta in qualche modo il manifesto artistico-culturale di questa breve ma intensa stagione della vita musicale napoletana nota come ‘Decennio francese’.

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